Nel 1983 un gruppo di 25 bambini originari del Sahara Occidentale giunse in Toscana per trascorrere un periodo di soggiorno estivo lontano dalla inospitale estate nel deserto. A quel tempo pochi in Italia conoscevano la storia del loro popolo.
Sapendo della loro presenza a Firenze, accolti dal Sindacato dei Metalmeccanici presso il Centro Sociale Luzzi, l’allora sindaco di Sesto Fiorentino Elio Marini si adoperò affinché il Comune di Sesto potesse provvedere ad accoglierli. Fu con il loro arrivo che iniziò l’impegno dell’Amministrazione comunale di Sesto Fiorentino a favore della causa saharawi:
Elio Marini, 1983
“Questa gente ha bisogno non solo
di assistenza, ha bisogno soprattutto
di solidarietà”
L’arrivo dei bambini aprì la strada alla firma, il 1° settembre 1984, del patto di amicizia e gemellaggio tra Sesto Fiorentino e la tendopoli di Mahbes della Repubblica Araba Saharawi Democratica.
Da allora, le iniziative promosse sia dall’Amministrazione che dalla cittadinanza sono state numerose. Fra queste, il progetto di accoglienza estiva dei “Piccoli ambasciatori di pace” di un popolo dimenticato ha coinvolto, e continua a coinvolgere, amministratori locali, associazioni di volontariato, centri anziani, parrocchie, singoli cittadini e famiglie.
Da 40 anni, la comunità di Sesto ospita i bambini del Fronte Polisario, spinta dal desiderio di creare occasioni di conoscenza reciproca che permettano la crescita del legame tra la popolazione locale e il Popolo saharawi in nome del diritto all’autodeterminazione.
Dai primi anni Novanta le attività sono promosse e coordinate dall’associazione Ban Slout Larbi.
Nel corso degli anni, oltre 3.000 bambini saharawi hanno trascorso un’estate in Toscana, impegnandosi in visite del territorio, incontri, cene di solidarietà e attività ludiche. Anche quest’anno, durante il loro soggiorno a Sesto, quindici piccoli ambasciatori di pace hanno ricevuto dal sindaco Lorenzo Falchi la cittadinanza onoraria simbolica.
A partire dal 2023, tramite la collaborazione tra il Comune di Sesto Fiorentino, l’Associazione Ban Slout Larbi e l’Università degli Studi di Firenze, è iniziato un progetto di ricerca che intende ricostruire la storia di questo gemellaggio.
Un’attenta ricostruzione delle vicende e memorie – che si servirà di documenti d’archivio, fotografie, visite sul campo, interviste e registrazioni audiovisive – getterà luce sulla storia del profondo legame tra la causa Saharawi e il Comune di Sesto, nella speranza che un numero sempre più ampio di persone venga a conoscenza di questa importante causa di autodeterminazione e libertà.
Dall’11 dicembre 2023 al 13 gennaio 2024 è vistabile la mostra nata da questo lavoro di ricerca: 1983-2023, quarant’anni di Piccoli ambasciatori di pace